Mazda MX-5 2.0 Sport, la prova su strada

09-Apr-2018  
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DS 4

La quarta generazione di Mazda MX-5 (la ND, per intenderci) torna alle origini rifacendosi alla splendida NA, la prima generazione lanciata nel 1989: è più piccola, più leggera e dunque più maneggevole del modello precedente NC. Lo spazio interno di questa spiderina due posti secchi è ridotto al minimo, ma il piacere di guida e il fascino della capote in tela sono al top.

COME SI PRESENTA

La ricetta è sempre la stessa, ma l’esecuzione è più affinata che mai: anche se in quasi 30 anni la Mazda MX-5 è sempre rimasta fedele a se stessa, col tempo è migliorata. 

Per il progetto della MX-5 ND, nel quartier generale di Mazda si sono ispirati alla MX-5 NA. Per la serie, less is more

Hanno dunque ridotto le dimensioni, ridotto il peso e, non meno importante, hanno modellato una carrozzeria snella e sexy come se ne vedono poche.

Tornando alla ricetta, quella della Mazda MX-5 è semplice ma sempre efficace. E purtroppo sempre più rara: peso contenuto, motore naturalmente aspirato (un 1.5 4 cilindri da 131 CV oppure un 2.0 4 cilindri da 160 CV), trazione posteriore, e cambio manuale. Un manuale da lode tra l’altro, ma approfondiremo in seguito l’argomento. Non mancano raffinatezze come le sospensioni anteriori a quadrilatero - appannaggio di sportive ben più costose - e il differenziale autobloccante, di serie sulla 2.0 e non disponibile sulla 1.5.

Le finiture degli interni sono ben fatte, con impunture a vista e un design della plancia convincente quanto quello della carrozzeria. La capote in tela ha l’apertura manuale, a vantaggio del peso e dell’affidabilità, ma niente paura: è facilissima sia da aprire sia da chiudere. L’operazione si fa dal posto di guida oppure da quello del passeggero, e richiede sì e no 5 secondi di tempo.

Mazda MX-5 interni

Passiamo alle informazioni pratiche. Lo spazio per gli oggetti è ridotto al minimo: davanti alla leva del cambio ci sta giusto uno smartphone (che potrebbe decidere di schizzare sotto i sedili quando si affrontano le curve con un certo entusiasmo) e nel piccolo alloggio sul tunnel centrale può trovare posto un mazzo di chiavi e poco altro. Il portaoggetti più capiente si trova tra i due sedili, mentre il bagagliaio, con i suoi 130 litri, è la metà esatta di quello di una Smart Fortwo, ma di poco superiore a quello di una Lotus Elise.

COME VA

Il posto di guida della piccola spider giapponese non è adatto alle taglie forti, e l’accesso ai sedili richiede un piccolo sforzo. Una volta entrati però, ci si sente al volante di qualcosa di speciale, accolti dai bei sedili firmati Recaro. Le gambe sono distese, la pedaliera è perfetta e la leva del cambio è a pochi centimetri dal volante, lì dove la vorresti trovare. Insomma, tutto sembra focalizzato per guidare. Peccato che il volante non sia regolabile in profondità, e le braccia debbano essere più distese di quanto avrei voluto.

Il 4 cilindri da due litri della Mazda MX-5 2.0 si schiarisce la voce con un accenno di rombo che ricorda vagamente quello delle spider d’annata, comprese quelle del Biscione. I 160 CV di potenza non sono molti, tantomeno i 200 Nm di coppia massima, ma il piacere di guida non passa solo dai freddi numeri. 

Anzi, chi ha guidato molte auto sa bene quanto a volte sia possibile divertirsi “con poco”, e quanto a volte possano essere poco emozionanti certi modelli con centinaia di cavalli sotto il cofano. D’accordo, le prestazioni fanno sempre gola e la potenza non è mai abbastanza, ma la danza tra le curve, a mio parere, è nettamente più eccitante di un launch control eseguito con una supercar.

La Mazda MX-5, da questo punto di vista, fa scuola. Non è una caso che vanti un numero esagerato di fan club in tutto il mondo, e che sia la spider più venduta sul globo. 

Te la senti cucita addosso, pronta a cambiare direzione ad ogni movimento dello sterzo con l’agilità di una gazzella e desiderosa di svirgolare l’asfalto in uscita dalle curve più strette. 

Il 4 cilindri da due litri, poi, ama girare in alto, come nelle sportive “vecchia scuola”, e i rapporti corti del cambio aiutano a mantenere sempre il regime giusto. Ma la cosa più bella è smanettare con la leva del cambio manuale con corsa super-ravvicinata e innesti precisi, con una giusta dose di contrasto meccanico e nessuna intenzione di impuntarsi sul più bello.

L’assetto non è troppo rigido. Anzi, ha un’impostazione tutt’altro che pistaiola, a vantaggio dell’assorbimento delle asperità e della guidabilità sulle strade che non sono lisce come un tavolo da bigliardo. Attenzione però: se si volesse sfruttare l’auto fino al limite, le reazioni della MX-5 si fanno brusche. Inoltre questa piccola spider non è nata per driftare. Uscire da un tornate con le ruote fumanti è un gioco da ragazzi, ma metterla di traverso in curve medio-veloci è impegnativo, anche a causa del passo corto.

QUANTO COSTA

La Mazda MX-5 2.0 Sport è la versione top di gamma ed è in listino a poco più di 30.000 euro, mentre la 1.5 parte da 25.950 euro. Prezzi interessanti, soprattutto in rapporto alle emozioni in grado di regalare al suo proprietario e alla corposa dotazione di serie che include, tra le varie cose, l’impianto audio Bose con 9 altoparlanti e subwoofer, lo schermo touch da 7 pollici con navigatore GPS, la chiave elettronica, i sensori di parcheggio posteriori, il cruise control, il climatizzatore automatico, i sedili Recaro riscaldati, i fari a LED e i cerchi in lega da 17 pollici.

Immagine nuova Mazda MX-5

POSSIBILI ALTERNATIVE

La Fiat 124 Spider si basa sullo stesso telaio e offre un’esperienza simile, ma al posto dei due motori aspirati della Mazda c’è un 1.4 turbo con più coppia e meno allungo. In alternativa, con un prezzo un po’ inferiore a quello della MX-5, ci sono numerose compatte sportive del segmento B con potenza di circa 200 CV. Molto veloci, efficaci tra le curve ma decisamente più “convenzionali” sia nell’aspetto sia nell’esperienza di guida.

A CHI SI RIVOLGE

A chi si vuole lasciar trasportare dal fascino della guida a cielo aperto, ama le sensazioni di guida old fashion ma non vuole rinunciare all’affidabilità e alla sicurezza di un’auto nuova. Ovviamente chi acquista una Mazda MX-5 non ha bisogno di spazio, oppure soddisfa questa esigenza con un’altra auto.

PUNTI DI FORZA

  • L’esperienza di guida: mettersi al volante è sempre un piacere, anche alle basse velocità
  • La capote in tela ad apertura manuale si apre in pochi secondi, è affidabile e pesa poco
  • Il prezzo e i costi di gestione sono relativamente contenuti

PUNTI DI DEBOLEZZA

  • Il volante non è regolabile in profondità
  • È un’auto poco versatile: il bagagliaio è minuscolo e i portaoggetti sono pochi
Autore: Michele Neri