Quando vanno sostituiti gli pneumatici? Michelin ci dice la sua

18-Set-2017  
DS 4

Quando vanno sostituiti gli pneumatici? Con quanti mm di battistrada è ancora sicuro circolare su strada? E, ancora, qual è la scadenza temporale di un treno di pneumatici? Molto spesso il gommista (a sua volta invitato dal produttore) ne consiglia la sostituzione ben prima che lo spessore del battistrada raggiunga il limite legale di 1,6 mm. Ma non sempre è la scelta giusta. E il produttore di pneumatici Michelin ne è consapevole.
 

COSA DICE LA LEGGE

La regolamentazione europea, secondo la direttiva 89/459/CEE recepita in Italia all’interno del Decreto Legislativo N. 285 del 30/04/1992 (Nuovo Codice della Strada) relativo alle caratteristiche e alle condizioni di utilizzo dei pneumatici di automobili e rimorchi, definisce 1,6 mm la profondità legale minima della scultura degli pneumatici dei veicoli appartenenti alle categorie internazionali M 1 (vetture), N 1 (furgoni) e O1/O2 (rimorchi). Si è considerato, quindi, che questa profondità di scultura del battistrada sia sufficiente per evacuare il velo d’acqua presente su una strada potenzialmente bagnata e offra le condizioni di sicurezza per tutti gli automobilisti, in ogni condizione.
 

CATTIVE ABITUDINI

Per Michelin, quella di sostituire gli pneumatici prima che il battistrada raggiunga il limite legale di 1,6 mm è una cattiva abitudine. Almeno se si parla di pneumatici di qualità, perché il produttore francese ha effettuato dei test interni per dimostrare che uno pneumatico usato di qualità premium con battistrada  di 1,6 mm è più performante di uno pneumatico economico nuovo o quasi nuovo.

Ovviamente gli pneumatici vanno portati fino al limite legale se sono ben conservati, ovvero con un’usura omogenea (avere il battistrada a 2 mm e le spalle completamente usurate compromette le prestazioni dello pneumatico) e con il battistrada e la carcassa esenti da danni causati dal tempo.

Per intenderci, gli pneumatici “scadono” - se così possiamo dire - dopo circa 10 anni di tempo. Ovviamente lo stato di conservazione fa la differenza. Per esempio l’esposizione al sole e alla salsedine comporta un deterioramento più rapido.


LA SICUREZZA

Equipaggiare il proprio veicolo con pneumatici di qualità significa avere la certezza che le prestazioni siano assicurate fino alla sostituzione degli pneumatici stessi. E questo, a sua volta, significa viaggiare in sicurezza. Michelin sta spingendo affinché vengano introdotti dei test su pneumatici usati, in modo che i consumatori possano avere un'ulteriore indicazione sulla qualità del prodotto.

La regolamentazione ERTRO attualmente in vigore, in fin dei conti, risale al 1989, e in quasi 30 anni di progressi tecnologici - sia per quanto riguarda il mondo degli pneumatici sia quello delle automobili - non è mai stata modificata. Se erano sicuri gli pneumatici di allora, lo sono anche questi. Per rendere l'idea di quanto Michelin sia impegnata nel miglioramento dei suoi prodotti, la cifra investita in ricerca e sviuppo dall'azienda ammonta a 700 milioni di euro all'anno.
 

I COSTI PER L'AUTOMOBILISTA

Sostituire gli pneumatici quando il battistrada misura ancora 3 mm di spessore o addirittura a 4 mm, come consigliano alcuni attori dell’industria dello pneumatico, significa spendere male i propri soldi. Passare da 3 mm a 1,6 mm significherebbe un risparmio per gli automobilisti europei di 6,9 miliardi di euro in un anno. Per capirci, ogni automobilista potrebbe risparmiarsi l’acquisto di un treno di pneumatici ogni due anni.
 

IL DANNO AMBIENTALE

L’aspetto peggiore di questa cattiva abitudine riguarda l’inquinamento: disfarsi degli pneumatici con 3 mm di battistrada significa incrementare del 35% l’uso di materie prime e la quantità di rifiuti. Tradotto in numeri significa consumare 290 milioni di tonnellate di petrolio greggio: per intenderci la quantità prodotta in un anno dal Messico e dal Venezuela.

Uno studio condotto da Ernst e Young dimostra che questa cattiva abitudine comporta l'uso (inutile) di 128 milioni di pneumatici ogni anno, a cui seguono 9 milioni di tonnellate in più di CO2.
 

LE PRESTAZIONI DI UNO PNEUMATICO USATO: ECCO COME CAMBIANO

Le performance di uno pneumatico dipendono ovviamente da molti fattori: dalla qualità dello stesso, dalla granulometria dell’asfalto (non sono tutti uguali), dalle condizioni meteorologiche, dalla pressione, dalla temperatura. 

Non tutti sanno, però, che man mano che il battistrada si consuma, migliorano le performance su asfalto asciutto, sia in frenata sia in curva, e lo sterzo diventa più reattivo. Non solo: nel corso della sua usura diminuisce la resistenza di rotolamento, a vantaggio della silenziosità di marcia e dei consumi di carburante.

Quello che potrebbe peggiorare è l’aderenza sul bagnato e sulla neve fresca. Ma gli pneumatici non sono tutti uguali, ed è per questo che Michelin vorrebbe che si introducesse un test di frenata sul bagnato a fine vita per verificare se le performance vengono garantite nel tempo.
 

MICHELIN PRIMACY 4: LEADER DI DURATA E PRESTAZIONI FINO ALLA FINE

In occasione del Salone di Francoforte, Michelin ha presentato il nuovo Primacy 4. Uno pneumatico che offre ottima performance su strade bagnate  fino al limite legale di usura - ovvero 1,6 mm - grazie ai canali rettangolari del battistrada che hanno sostituito quelli trapezoidali.

Le prestazioni del Primacy 4 non sono state ottenute a discapito della durata. Tutt’altro: confrontandolo con i suoi concorrenti, è leader in durata chilometrica con una media di ben 18 mila chilometri in più.

Il Michelin Primacy 4 è dedicato alle vetture piccole e medie. Sarà disponibile a partire dal gennaio 2018 in 64 dimensioni: 7 dimensioni per cerchi da 15 pollici, 30 dimensioni per cerchi da 17 pollici, 17 dimensioni per cerchi da 16 pollici e 10 dimensioni per cerchi da 18 pollici.
 

CROSSCLIMATE+: L’UNICO ESTIVO CERTIFICATO INVERNALE

Lanciato per la prima volta nel 2015, Michelin Crossclimate si è evoluto diventando Crosscliamte+. Per chi ancora non lo conoscesse, si tratta di uno pneumatico estivo (quindi con aderenza e durata tipica di uno pneumatico estivo) con simbolo 3PMSF, che indica il superamento di un test regolamentare di prestazioni in condizioni invernali. 

In quanto alla frenata e all’aderenza sulla neve, è paragonabile all’invernale Michelin Alpin. L’unica carenza è data dalla direzionalità inferiore con fondo innevato, in quanto la spalla è studiata per non compromettere la tenuta e la precisione di guida su asfalto asciutto.

Il Crossclimate+, lanciato nel 2017, migliora ulteriormente le sue performance fino alla fine della sua vita. Da nuovo ha all’incirca la stessa aderenza degli pneumatici all-season, ma quando il battistrada si consuma il Michelin Crossclimate+ mantiene inalterate le sue prestazioni mentre i concorrenti premium calano drasticamente.

Autore: Michele Neri