Peugeot, la storia della 206 GT dopo 20 anni

02-Set-2019  
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DS 4

È stata prodotta dal 1998 al 2012, ha venduto circa 10 milioni di esemplari in tutto il mondo e ha vinto il campionato del mondo rally: è la Peugeot 206, una delle vetture del Leone di maggior successo, anche nel nostro Paese.

CAMPIONESSA DEL WRC, RICERCATA DAI COLLEZIONISTI

La Peugeot 206 nel 1999 venne lanciata anche in una versione sportiva, che si fregiava della classica sigla GTI. Dopo questo modello arrivò anche la serie speciale 206 GT, dotata dello stesso motore 2 litri da 135 CV della sorella sportiva. La Peugeot 206 GT si faceva riconoscere per elementi estetici e tecnici specifici. Infatti quel modello aveva ottenuto l’omologazione per correre il WRC. Nel mondo oggi ci sono 4.000 esemplari di questa versione, che i collezionisti fanno a gara per accaparrarsi.

L’EREDE DELLA 205 GTI

Anche in Italia la Peugeot 206 ha riscosso ampia fortuna. Merito anche della celebre campagna di comunicazione che vedeva protagonista uno scultore indiano. La 206 si dimostrò efficace anche nel motorsport, come da migliore tradizione Peugeot, in particolare nei rally con la 206 GT (‘Grand Tourisme’). Le Peugeot 206 sportive GTI e GT di fine anni ’90 erano le eredi della Peugeot 205 GTI, altro modello dal fascino sportivo nel decennio precedente. Spinte dallo stesso motore da 135 CV, scattavano entrambe da 0 a 100 in 8,4 secondi, toccando la massima di 210 km/h. La 206 GT era una versione ancor più prestazionale. Pur disponendo della stessa meccanica della GTI, era stata realizzata per ottenere l’omologazione per il campionato del mondo rally.

UNA CURA ‘ALLUNGANTE’

Come distinguere una Peugeot 206 GT da una GTI? La prima aveva cerchi in lega da 16’’, paraurti anteriore e posteriore specifici più sporgenti e una placca identificativa posizionata sul montante centrale con il numero progressivo dell’esemplare. Questi accorgimenti furono fatti, più che per ragioni estetiche, per questioni regolamentari. Per poter acquisire l’omologazione WRC la vettura doveva infatti misurare almeno 4 metri. Invece la 206 era lunga 3,82 metri. Così il marchio del Leone installò dei paraurti più prominenti per rientrare in tale parametro.

Autore: Francesco Bagini