Fiat Panda 4x4 0.9 TwinAir Turbo, la prova su strada e off-road

08-Feb-2019  

La citycar più amata dagli italiani nella versione a trazione integrale è una vera icona a quattro ruote (motrici): la Fiat Panda 4x4 ha visto la luce per la prima volta nel 1983, e da allora non ha mai smesso di farsi amare per la sua praticità, la sua maneggevolezza, e la sua capacità di muoversi su ogni fondo. Anche in off-road e sulla neve, dove l'abbiamo messa alla prova.
Vi raccontiamo di seguito le nostre impressioni di guida, le caratteristiche, i pregi e i difetti della citycar di casa Fiat a trazione integrale, chiudendo poi con il prezzo di listino e la scheda tecnica.

INDICE
COME SI PRESENTA LA PICCOLA SUV 4X4
COME VA 
IL PREZZO DELLA FIAT PANDA 4X4 
A CHI SI RIVOLGE LA CITYCAR A TRAZIONE INTEGRALE
POSSIBILI ALTERNATIVE
PUNTI DI FORZA
PUNTI DI DEBOLEZZA

Da citycar popolare, nella versione 4x4 la Fiat Panda si trasforma in una piccola SUV con assetto rialzato, protezioni in plastica per motore e carrozzeria, e una splendente tinta verde metallizzato opzionale (che fa tanto british) con richiami negli interni, che si differenziano anche per alcuni rivestimenti in ecopelle. Le forme sono le stesse della due ruote motrici, ma ha un’aura tutta sua, quasi come se fosse un modello a se stante. 

La Panda è un’auto iconica che ha fatto la storia dell’automobilismo italiano, e la Panda 4x4 non è da meno. La prima versione lanciata nel 1983 montava un affidabile sistema di trazione integrale inseribile, fornito dall’austriaca Steyr-puch. Non aveva la ridotte, ma il suo cambio con rapportatura specifica e una prima marcia molto corta (primino) le consentivano di arrampicarsi ovunque, nonostante la potenza di appena 48 CV.

Oggi la Fiat Panda 4x4 continua ad avere una grande schiera di fan. Non è una fuoristrada dura e pura, ma nella storia è riuscita a metterne in imbarazzo più di una, grazie alle dimensioni mini (è lunga 3,69 metri e larga 1,67) e al peso piuma (1.050 kg a vuoto).

Non avrà un sofisticato sistema di trazione integrale con bloccaggio del differenziale né le marce ridotte, ma la taglia da mosca, talvolta, è più efficace di un supermassimo per tirarsi fuori d’impiccio. E scusate per l’analogia col pugilato.

Prima in gamma anche con il motore diesel 1.3 Multijet, la piccola 4x4 torinese è ora disponibile solo con il bicilindrico a benzina da 0.9 TwinAir Turbo da 85 CV e 145 Nm, abbinato a un cambio manuale a 6 marce. La trazione 4x4 è di tipo on demand: di base la trazione è anteriore, e quando le ruote perdono aderenza entrano in gioco quelle posteriori. Il tutto è gestito da due frizioni magnetiche e dall’elettronica.

La fiat panda 4x4 Su strada

L’assetto rialzato della Fiat Panda 4x4 mi fa sentire seduto in alto, come su una SUV di dimensioni superiori, e gli pneumatici M+S (Mud & Snow) di primo equipaggiamento sono adatti a ogni tipo di terreno. Ha tutte le carte in regola per cavarsela nelle situazioni difficili, ma cominciamo dall’asfalto: su strada si guida come una Panda normale, con il plus di avere un’aderenza superiore in caso di fondo viscido, e una visibilità migliore grazie alla posizione di guida dominante. Di contro ci sono 80 kg extra sulla bilancia, il baricentro è più alto e gli pneumatici quattro stagioni sono meno performanti su asfalto caldo. 

A dirla tutta, a questi “contro” non ci si fa molto caso. Anche perché le versioni a due ruote motrici della Panda non hanno certo un piglio sportivo tra le curve. Altra differenza: i rapporti più corti, ma non così corte da richiedere un uso del cambio fastidiosamente smodato. E poi c’è la sesta marcia, dunque in autostrada si viaggia a 130 km/h senza che il bicilindrico si faccia troppo invadente.

A proposito di bicilindrico, il TwinAir Turbo è un bel peperino: vivace, soprattutto ai regimi intermedi, e un po’ frullino in quanto a rumore e vibrazioni. L’accoppiata col cambio manuale è piacevole, e grazie ai rapporti ravvicinati ha sempre una bella dose di grinta. Per consumare poco va inserita la modalità di guida Eco: solo così si riescono a percorrere intorno ai 15 km/l. Una volta fatto, vi avviso, vi domanderete dove sia finita tutta la grinta del TwinAir.

la fiat panda 4x4 In off-road e sulla neve

Assetto più alto, gomme M+S, trazione 4x4 e poco peso: la ricetta è semplice, ma sempre efficace. La Panda 4x4 si arrampica su strade sterrate, fangose e innevate senza battere ciglio. A volte riesce anche a sorprendermi perché, a ben guardare, non ci sono differenziali autobloccanti né marce ridotte come sulle vere fuoristrada. 

Sulla neve la motricità è incedibile, anche sulle salite ripide. Per le situazioni difficili dà una mano il sistema ELD, inseribile premendo un tasto vicino alla leva del cambio: migliora la “motricità” attraverso l’uso dell’impianto frenante, gestito dalla centralina. In breve, simula il lavoro di un differenziale frenando le ruote con meno aderenza.

Il prezzo di listino è di 16.890 euro. La dotazione di serie è ricca, e tra gli optional segnalo il “kit 5 posti” (270 euro) e il climatizzatore automatico (500 euro). È possibile configurare la Panda 4x4 sul nostro listino e vedere se ci sono eventuali promozioni.

A chi cerca un’auto piccola e capace di muoversi in condizioni difficili. Ma la Panda 4x4 è anche una citycar snob, da ostentare in mezzo alla giungla urbana. Chi la sceglie non si cura della differenza di prezzo con la versione a due ruote motrici: perché ne conosce il valore, e la tenuta del valore nel tempo, ben sopra la media. Il comfort, tra l’altro, non è affatto inferiore a quello della due ruote motrici.

Regina incontrastata per anni, la Panda 4x4 ha ora una rivale: la Suzuki Ignis 4WD Allgrip. Sono simili per dimensioni e prezzo, ed entrambe hanno una forte personalità. Ancora più compatta la Suzuki Jimny, che però è una vera fuoristrada, nel bene e nel male: è in grado di affrontare ostacoli insuperabili per la Panda e la Ignis, ma su strada è goffa, lenta, e decisamente più scomoda. Inoltre il suo prezzo parte da 22.500 euro.

  • È una delle citycar più versatili sul mercato: va bene su strada e in fuori strada
  • Rispetto alla versione 2WD ha più appeal e tiene molto bene il valore nel tempo
  • Il bicilindrico ha un bel tiro, soprattutto tra i 2.500 e i 4.000 giri

  • Il prezzo di listino è tutt’altro che popolare
  • Il motore vibra ed è un po’ rumoroso ai regimi medio/alti
  • I consumi sono sensibili alle pressioni dell'acceleratore
Autore: Michele Neri