Mazda3 2.2 Skyactiv-D Exceed, la prova su strada

04-Lug-2017  

La Mazda3 2.2 Skyactive-D è una berlina compatta giapponese che si distingue per il suo motore diesel ad alta cubatura, perlomeno all’interno del suo segmento. In quanto a prestazioni si difende molto bene, e i consumi non sono più alti di quelli delle sue concorrenti di pari potenza. Offre un anno di garanzia in più rispetto al minimo stabilito dalla legge e una buona dotazione di serie, ma le finiture presentano qualche pecca.


COME SI PRESENTA

Sportiveggiante, con un cofano lungo, un frontale ben riconoscibile e la fiancata slanciata dalla profonda nervatura che va dal cofano anteriore fino ai passaruota posteriori. La Mazda3 non è una scelta mainstream, non c’è alcun dubbio. I brand giapponesi hanno spesso faticato a scalare le classifiche di vendita in Italia, ad eccezione di alcuni modelli (la Nissan Qashqai è l’eccezione che conferma la regola). 

Il motivo? Mi vien da dire, in primis, per il gusto estetico degli automobilisti del Vecchio Continente, poco affine a quello orientale. Mazda, da questo punto di vista, si discosta dalle linee tipicamente “jap”, spesso spigolose e anonime, e si presenta con una personalità tutta sua che ritroviamo in modo coerente su tutti i modelli della gamma. Questa personalità, però, è arrivata solo con l’ultima generazione della gamma attuale: prima, anche le Mazda erano piuttosto anonime, eccezion fatta per la spider cult MX-5 e per i modelli con motore rotativo, l’affascinante RX-7 e la sua erede RX-8.

L’abitacolo della Mazda3 ha un’impostazione semplice, con la console centrale leggermente orientata verso il guidatore, e questo aspetto, insieme allo schermo del sistema multimediale da 7 pollici, mi ricorda vagamente una BMW, come avevo già notato sulla Mazda6. L’ambiente mi piace, soprattutto con i rivestimenti in pelle chiara. La plancia, invece, ha delle finiture sottotono: alla plastica morbida al tatto sono abbinate parti rigide, sia sopra il cruscotto sia intorno allo schermo touch.
 

COME VA

Non servono giri di parole, il motore 2.2 Skyactive-D da 150 CV della Mazda3 è un portento. La ricetta di Mazda prevede, tra le altre cose, ben due turbo sequenziali, uno che elimina il turbo-lag e l’altro che dà grinta agli alti regimi. Va bene, di diesel si tratta, non si può paragonare a un motore a benzina, soprattutto quando la lancetta sale verso la zona rossa.

Eppure la Mazda3 2.2Skyactive-D mi sorprende per quando sia pronta già a partire dai 1.200-1.300 giri, e ancora di più quanto sia immediata la risposta del motore quando il piede destro sfiora il pedale del gas. Alle richieste di allungare non si tira indietro, e il sound che ne esce non è quello ruvido del classico diesel, ma qualcosa di diverso, di più pulito, di più piacevole.

Pur avendo una cilindrata superiore rispetto alle sue concorrenti di pari cilindrata, la Mazda3 2.2 Skyactive-D non ha consumi superiori. Anzi, guardando il dato dichiarato (24,4 km/l) possiamo affermare che il suo consumo è nella media: fa meglio di alcune, peggio di altre. Invece che cedere al downsizing, ovvero ridurre la cilindrata (e il mercato italiano è molto attento alla cilindrata), gli ingegneri di Mazda hanno lavorato sul rapporto di compressione - abbassando quello dei loro diesel e alzando quello dei benzina - migliorando l’efficienza. 

Anche la tassa di possesso, volgarmente chiamata bollo, non dipende dalla cilindrata bensì dalla potenza del motore, quindi anche da questo punto di vista la cilindrata di 2.2 litri non è penalizzante. In ogni caso anche la Mazda3 è disponibile in una versione 1.5 Skyactive-D, quindi sempre diesel, da 105 CV. 

Motore a parte, la compatta giapponese ha tutti gli elementi per farsi apprezzare quando ci si mette alla guida, dallo sterzo consistente e preciso al cambio con innesti precisi e piuttosto brevi, anche se non al livello della “sorellina” spider MX-5 sulla quale si trova uno dei manuali migliori in circolazione. L’assetto è il giusto compromesso tra precisione e capacità di non far sentire sulla schiena i difetti della strada.
 

QUANTO COSTA

27.350 euro con una dotazione di serie più che soddisfacente: per citarne alcuni, ci sono il climatizzatore automatico bi-zona, il cruise control, l’impianto audio Audio Bose con 9 altoparlanti, i sensori di parcheggio anteriori e posteriori, la telecamera posteriore, i fari full LED, lo schermo da 7 pollici non navigatore GPS e Bluetooth, il volante rivestito in pelle, e i cerchi in lega da 18 pollici.

La Mazda3 Exceed, unico allestimento disponibile per la versione 2.2 Skyactive-D, può essere arricchita con il pacchetto che comprende fari adattivi a LED e cruise control adattivo (800 euro), e con un altro pacchetto che prevede sedili rivestiti in pelle con regolazioni elettriche per il lato guida (700 euro).
 

LE ALTERNATIVE

La più venduta nel suo segmento è la Fiat Tipo che, però, si rivolge a un target con un badget inferiore. Inoltre è disponibile solo in due varianti di potenza inferiore, 95 e 120 CV. 

Le alternative alla Mazda3 2.2 Skyactive-D sono la Volkswagen Golf 2.0 TDI 150 CV, la Peugeot 308 BlueHDi 150 CV, l’Alfa Romeo Giulietta 2.0 Multijet 150 CV e la Renault Mégane (non disponibile con 150 CV ma con 130 CV oppure 165 CV). Se guardiamo alle concorrenti di categoria premium ci sono anche l’Audi A3 2.0 TDI 150 CV, la BMW Serie 1 118d 150 CV e la Mercedes Classe A 200d 136 CV.


A CHI SI RIVOLGE

A chi cerca una berlina compatta ma non vuole omologarsi con una scelta mainstream, anche se il valore residuo potrebbe essere sensibilmente inferiore rispetto a una bestseller nel segmento. La Mazda3 soddisferà i palati esigenti in fatto di piacere di guida, ma anche il comfort di marcia si attesta su buoni livelli. 
 

PUNTI DI FORZA

- Il 2.2 bi-turbodiesel è un portento, e non consuma più delle sue concorrenti con cilindrata 2.0
- La dotazione di serie è ricca, e c’è un anno di garanzia in più rispetto ai 2 previsti dalla legge


PUNTI DI DEBOLEZZA

- Le finiture della plancia lasciano un po’ a desiderare
- Il bagagliaio, considerate le dimensioni dell’auto, è leggermente sotto la media

Autore: Michele Neri