Infiniti Q60 3.0t 4WD, la prova su strada della lussuosa coupé giapponese

04-Dic-2017  
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DS 4

L’Infiniti Q60 è una lussuosa coupé molto tecnologica: ha ben due schermi del sistema multimediale e uno sterzo by wire come quello degli aerei. È spaziosa e confortevole, ma grazie al motore 3.0 V6 bi-turbo da 405 CV ha prestazioni da sportiva di razza. 


COME SI PRESENTA

L’Infiniti Q60 è una coupé a 4 posti destinata a un mercato di nicchia, dove anche i tedeschi - con Audi A5, BMW Serie 4 Coupé, Mercedes Classe C Coupé - faticano a fare grandi numeri. Ha un design elegante e muscoloso, con uno “sguardo” ben definito dalla firma a luminosa a LED e una calandra imponente. In pochi la riconoscono, e forse anche per questo desta curiosità. 

Basata sul telaio dell’Infiniti Q50 (berlina a 4 porte del segmento D), la Q60 è lunga 4,69 metri e larga 1,85. Dimensioni imponenti: sui sedili anteriori si sta come su una berlina di rappresentanza. I materiali sono di ottima qualità, ma quello che colpisce qui dentro è la quantità di tecnologia. Innanzitutto troviamo non uno, ma due schermi dedicati al sistema multimediale con dimensioni di 7 e 8 pollici. In questo modo è possibile modificare tutte le impostazioni della vettura senza dover togliere la mappa del navigatore. Nota dolente, il freno a mano a pedale come sulla vecchia Mercedes Classe E. In un’auto così tecnologica non me lo sarei aspettato.

L’altezza di 1,4 metri non rende l’accesso particolarmente confortevole, ma il sedile che arretra e il volante che sale ogni volta che si spegne la vettura rendono più semplice l’operazione. Dietro lo spazio per le gambe non manca, ma quello per la testa è limitato, motivo per il quale stanno comodi solo due bambini.

Lo sterzo dell’Infiniti Q60 è by wire, come sulla Q50 dalla quale deriva. Per la prima volta su un’auto la meccanica lascia il posto all’idraulica e all’elettronica, proprio come sugli aerei. Il piantone dello sterzo c’è, e si collega al volante solo in caso di avaria del sistema.
 

COME VA

Forte, molto forte: il 3.0 V6 bi-turbo da 405 Cv e 475 Nm è una forza della natura. In Italia, a causa del superbollo, se lo potranno permettere in pochi, ma il piacevole e sommesso sound del 6 cilindri e la spinta feroce creano dipendenza. Sia chiaro, la Q60 è un’auto comoda, non una sportiva da maltrattare in pista, e il fatto che bruci l’accelerazione 0-100 in 5 secondi netti in una situazione di comfort di alto livello è una cosa che apprezzo.

È davvero curioso guidare con questo sterzo by-wire. Ha due grandi vantaggi: il primo è che filtra tutte le vibrazioni della strada, aumentando la quantità di comfort; il secondo è che ti permette di regolare su 3 diversi livelli il grado di demoltipilcazione dello sterzo. Mi spiego: puoi decidere se avere un comando prontissimo (basta un piccolo angolo di sterzo per far girare l’auto) oppure più turistico. 

Nel complesso è un’auto molto gradevole, con una buona tenuta di strada, ma non così sportiva. Un po’ perché pesa circa 1.800 kg, e un po’ per il cambio automatico, dolce ma piuttosto turistico e non fulmineo ai comandi impartiti con i pad. La trazione integrale, inoltre, ha un’impostazione “conservativa”, e non aiuta a chiudere le curve inviando una quantità superiore di coppia all’asse posteriore.

Il limite dello sterzo by wire è che nell’uso sportivo non riesce a comunicare il livello di aderenza delle ruote altrettanto bene quanto un più classico sterzo con servoassistenza idraulica o elettrica. Dal punto di vista della sicurezza, invece, non ci sono rischi, perché il collegamento tra volante e ruote si attiva in caso di avaria del sistema idraulico. Restando sull’argomento, la Q60 dispone di una serie di dispositivi di assistenza alla guida tra cui un cruise control adattivo con funzione di “stop&go” e la frenata automatica d’emergenza.

Con la Q60 puoi percorrere centinaia di chilometri e scendere perfettamente riposato. Il comfort, le prestazioni e la sicurezza sono di alto livello, il coinvolgimento è piuttosto basso.


 

QUANTO COSTA

L’infiniti Q60 3.0t AWD è disponibile in due allestimenti con prezzi di rispettivamente 62.400 per quello Sport e 68.900 euro per quello Sport Tech. La dotazione di serie dell’allestimento Sport prevede, tra le tante cose: controllo attivo del rumore, doppio schermo touch, telecamera posteriore, sedili anteriori regolabili elettricamente, rivestimento in pelle per sedili, volante e pomello del cambio, sospensioni dinamiche, e cerchi in lega da 19 pollici.

La Q60 Sport Tech ha un equipaggiamento più ricco che include il pacchetto sicurezza Safety Shield che amplia ulteriormente il livello di sicurezza aggiungendo, per esempio, il cruise control “intelligente” con funzionamento anche alle basse velocità, il sistema di controllo della distanza di sicurezza e il sistema anticollisione in retromarcia.
 

POSSIBILI ALTERNATIVE

Tre le concorrenti papabili con motore a benzina, cambio automatico e trazione integrale. In ordine alfabetico, la prima è l’Audi S5 Quattro da 353 CV. È in listino con prezzi a partire da 69.750 euro e accelera da 0 a 100 km/h in 4,7 secondi. 

La seconda è la BMW Serie 4 Coupé nella versione 440i xDrive da 326 CV e trazione integrale. Prezzi a partire da 64.000 euro, accelerazione 0-100 in 4,9 secondi.

La terza è la Mercedes Classe C Coupé nella versione AMG più “educata” a 6 cilindri da 367 CV. Prezzi da 69.950 euro e scatto da 0 a 100 in 4,7 secondi. 


A CHI SI RIVOLGE

A chi cerca un’auto esclusiva, lussuosa e potente, per spostarsi al massimo in due. Meglio se per tenerla a lungo: con una potenza così la rivendibilità rappresenta un problema anche per i modelli tedeschi della concorrenza, a maggior ragione per un modello di marchio ancora poco conosciuto.
 

PUNTI DI FORZA

  • Ha tanta tecnologia rivolta al comfort e alla sicurezza: si macinano chilometri in totale relax

  • Le prestazioni del V6 bi-turbo sono entusiasmanti

PUNTI DI DEBOLEZZA

  • Il cambio automatico ha un’impostazione un po’ turistica

  • Il pedale del freno a mano è una sbavatura in un’auto così tecnologica

  • La rivendibilità potrebbe essere un problema

Autore: Michele Neri