BMW 420d Gran Coupé M Sport, la prova su strada

21-Feb-2015  
  • Prova BMW 420d Gran Coupé
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Citroën C4 X

Se negli ultimi tempi la classica berlina a 3 volumi viene snobbata dagli automobilisti italiani, che la considerano un’auto da pensionato, la recente formula della berlina/coupé potrebbe risollevarne le sorti. E’ il caso della BMW Serie 4 Gran Coupé, che in quanto a versatilità si avvicina a una berlina ma con un appeal e un design da coupé. Ma a cosa si rinuncia preferendola alla Serie 3? Vediamo come ne esce la 420d Gran Coupé M Sport in prova con cambio automatico sportivo ZF.


Padiglione basso e finestrini senza montanti

L’acquisto della BMW Serie 4 Gran Coupé  è prima di tutto un atto emozionale. E come resistere, se si ha la possibilità di scegliere tra una 420d Gran Coupé e una 320d? La differenza in termini di prezzo è di 3.200 euro nell’allestimento M Sport – 46.120 rispetto ai 42.920 della berlina – ma la carrozzeria muscolosa e filante, esaltata da cerchi in lega opzionali da 19”, conquista da qualunque angolo la si guardi. Le dimensioni (4,64 – 1,83 – 1,39), sono le stesse di quelle della Serie 4 Coupé, a parte un solo centimetro in più in altezza, e di poco più abbondanti rispetto a quelle della Serie 3, ma in modo trascurabile. I vetri dei finestrini sono senza cornice e gli interni sono sostanzialmente identici: plancia orientata verso il guidatore, plastiche morbide al tatto e manopola iDrive sul tunnel centrale. Insomma, le differenza fra le tre, anzi quattro se aggiungiamo la Serie 3 Touring, fin’ora sono soprattutto estetiche.


Buona abitabilità e grande capacità di carico

Per chi se lo chiedesse, la BMW Serie 4 Gran Coupé si presta molto bene come auto di famiglia. In quattro si viaggia comodi (l’omologazione è per cinque), il padiglione spiovente non penalizza lo spazio in altezza – non si tocca la testa neppure sopra il metro e ottanta di altezza – e il bagagliaio con apertura automatica di serie ha una capacità di ben 480 litri, appena 15 in meno della sorella station wagon. Che dire, se il problema è convincere la moglie, il cui consenso potrebbe essere indispensabile per firmare l’assegno e mettersi in garage la Gran Coupé, le argomentazioni non mancano.
Un paio di sacrifici, però, vanno fatti. La seduta bassa non rende molto confortevole l’accesso, soprattutto ai sedili posteriori, e la visibilità è scarsa. Ma quest’ultimo è un problema al quale si può ovviare equipaggiando la 420d Gran Coupé con tutti i sensori e le telecamere offerti dalla Casa, ovviamente in sovrapprezzo.


Bene nel misto e in autostrada, meno in città

Se la visibilità un po’ scarsa e l’assetto non particolarmente morbido della 420d Gran Coupé M Sport, tra l’altro equipaggiata con pneumatici 225/40 R19 all’anteriore e 255/35 R 19 al posteriore, non la rendono il massimo per spostarsi in città, nel misto e in autostrada la situazione cambia notevolmente.
Chi sceglie l’allestimento M Sport cerca un feeling di guida sportivo, ma non siamo a livelli tali da compromettere il comfort. In autostrada e nelle strade extraurbane scorrevoli la 420d Gran Coupé M Sport è silenziosa e parca nei consumi, soprattutto nella modalità di guida ECO PRO con funzione di “veleggiamento” (attivo tra i 50 e i 160 km/h) che disconnette la trasmissione e lascia proseguire l’auto con la sola inerzia quando il guidatore solleva il pedale del gas.
Nel misto la 420d Gran Coupé M Sport, nonostante la massa superiore ai 1.500 kg, permette di togliersi più di una soddisfazione. Merito del cambio eccezionale, migliore di alcuni automatici a doppia frizione della concorrenza, dello sterzo molto preciso e dell’equilibrio del telaio. E poi i più smaliziati hanno la possibilità di escludere completamente i controlli elettronici di assistenza alla guida: le reazioni non sono mai brusche nemmeno senza ESP e TCS, almeno con i 184 CV della versione 420d. Un dettaglio che non interesserà a molti, ma che fa la differenza per gli appassionati legati al marchio per il coinvolgimento alla guida che le sue automobili sanno regalare.


Motore  e cambio, accoppiata perfetta

La gamma offre un’estesa scelta di motorizzazioni che vanno dalla versione diesel da 143 CV (418d Gran Coupé) a quella a benzina da 306 CV (435i Gran Coupé), passando per i 4 cilindri a benzina da 184 CV (420i gran Coupé) e 245 CV (428i Gran Coupé) e i poderosi 6 cilindri turbodiesel da 258 CV (430d Gran Coupé) e 313 CV (435d xDrive Gran Coupé), tutte, ad eccezione della entry level a gasolio, disponibili anche con la trazione integrale xDrive – scelta quasi dal 50% dei clienti – di serie invece su quella più potente sempre a gasolio.
Il 2.0 4 cilindri con turbo a geometria variabile da 184 CV e 380 Nm della 420d Gran Coupé è il miglior compromesso tra prestazioni e costi di gestione, e pur non garantendo prestazioni da sportiva permette alla vettura di scattare da 0 a 100 in 7,5 secondi e di raggiungere 231 km/h di velocità massima. Regolare in tutto l’arco dei giri motore, può contare sul cambio automatico sportivo ZF a 8 rapporti con paddles al volante. E’ il non plus ultra tra gli automatici, in grado di abbinare velocità di risposta e fluidità. Ci sono quattro modalità di guida che incidono non solo sulla gestione del cambio ma anche su sterzo e risposta all’acceleratore: Eco Pro, Comfort, Sport e Sport Plus. In quella Eco Pro non è difficile stare sui 16 km/l nell’uso misto.
 


Prezzo e dotazione della BMW 420d Gran Coupé M Sport

Forse il principale difetto della 420d Gran Coupé è il costo d’acquisto, che a parità di allestimento è superiore di 3.200 euro rispetto alla Serie 3. Cifra poi non così importante sui 46.120 euro della 420d Gran Coupé M Sport; il problema – comune un po’ a tutte le tedesche – è che ci si fa prendere la mano con la lunga lista degli optional e si finisce per raggiungere cifre da capogiro. Come non equipaggiare la propria 420d Gran Coupé con cruise control attivo (1.130 euro), cambio automatico sportivo con paddles al volante (2.530 euro), Park Distance Control anteriore e posteriore (820 euro) e impianto audio Harman-Kardon da 600W (1.120 euro)? Per continuare con il pacchetto luci (280 euro), il pacchetto Connected Drive Services (730 euro) e i cerchi in lega da 19” (980 euro) tanto per citarne qualcuno tra i tanti. Insomma, prima di andare in una concessionaria del marchio usate il configuratore ufficiale. Avrete di che divertirvi.


Le concorrenti

L’unica vera diretta rivale è l’Audi A5 Sportback, che però ha di base la trazione anteriore anche se buona parte dei clienti la scelgono con la trazione integrale Quattro. La BMW 420d Gran Coupé, in base ai dati ufficiali della Casa, viene scelta dal 48% dei clienti nella versione xDrive, ovvero a trazione integrale.
Mercedes è stata la pioniera di questo genere con la CLS, che però è appartiene ad un segmento superiore.