Suzuki: cambio automatico su tutta la gamma

26-Gen-2016  
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DS 4

Il cambio preferito dagli americani si sta lentamente affermando anche in Europa: stiamo parlando del cambio automatico, ormai un must nei segmenti medio-alti ma sempre più diffuso anche sulle auto più piccole grazie all’uso di tecnologie efficienti che, in alcuni casi, non scendono a compromessi con le prestazioni.


SUZUKI CELERIO ASG

La piccola della gamma, la Suzuki Celerio, è una citycar che bada alla sostanza. Non offre guizzi stilistici come alcune concorrenti e gli interni hanno alcune finiture da rivedere, ma è imbattibile sul piano dello spazio a bordo e sulla capacità del bagagliaio, da prima della classe. Ma non è tutto: nel corso della nostra prova su strada abbiamo apprezzato la sua buona capacità di assorbire le irregolarità della strada e la rumorosità contenuta. Perché, quindi, non incrementare ulteriormente il comfort con il cambio automatico ASG?

Si tratta di un cambio meccanico robotizzato, il più semplice tra gli automatici, che non brilla per velocità di cambiata né per dolcezza ma ha due grandi vantaggi: è economico ed è molto leggero, quindi risulta perfetto per una citycar come la Celerio. Le prestazioni calano sensibilmente ma, a ben guardare, non sono una priorità su una vettura del segmento A, pensata soprattutto per gli spostamenti urbani. In compenso il comfort regalato dall’ASG (Auto Gear Shift) vale tutti i 700 euro richiesti dalla Casa, e i consumi di benzina rimangono gli stessi della Celerio con cambio manuale: oltre 23 km/l dichiarati dalla Casa.


SWIFT  E JIMNY AUTOMATICHE

L’utilitaria di Hamamatsu è stata completamente rinnovata nel 2011, ma anche buttando lo sguardo sulla quarta generazione lanciata nel 2005 si notano ben poche differenze stilistiche. Questione, appunto, di stile; e quello della Swift è senz’altro uno dei più azzeccati nel suo segmento, a giudicare dal suo successo commerciale. Possiamo quasi definirla un’icona, pur non essendo ispirata a un modello del passato al contrario di Mini e 500 - tanto per fare un esempio. Le dimensioni sono compatte per la categoria, ma l’abitacolo è arioso e lo spazio è sfruttato con intelligenza.

Per la Suzuki Swift A/T gli ingegneri giapponesi hanno optato per il classico automatico con convertitore di coppia, quello più tradizionale, nato negli anni Cinquanta negli USA e tutt’ora tra i più diffusi. Ha 4 marce, offre un buon livello di comfort (i passaggi di marcia sono sempre morbidi), ma non è adatto a chi ama una guida brillante perché la risposta dal pedale del gas non è delle più pronte e i consumi salgono del 12%. Non vengono comunque in alcun modo intaccate le qualità del telaio di questa utilitaria reattiva tra le curve. Il prezzo dell’automatico è di 1.000 euro.

La stessa trasmissione è riservata anche alla Suzuki Jimny A/T, un’icona tra le piccole fuoristra, in grado di andare ovunque - in alcune occasioni può competere con i mostri sacri del segmento -, e maneggevole per le sue dimensioni da citycar (è lunga 8 cm in più della Celerio e misura la stessa larghezza). Anche con l’automatico ci sono le marce ridotte, mentre il prezzo lievita di 1.300 euro.


“DOPPIA FRIZIONE” PER VITARA E S-CROSS

Le due crossover del marchio giapponese, tra cui la bestseller Suzuki Vitara, possono contare sul nuovo cambio automatico a doppia frizione DCT. Un cambio a 6 rapporti che passa da una marcia all’altra in un batter d’occhio ed è privo di quell’effetto elastico (che ricorda una frizione che slitta) del convertitore di coppia: il piacere di guida non è compromesso, e la risposta sfruttando i paddle al volante è quasi istantanea. Per entrambe il DCT si può avere esclusivamente in abbinamento alla versione 1.6 DDiS 4WD da 120 CV al costo di 1.700 euro. 

Nelle versioni a benzina, invece, sono state fatte scelte differenti: un classico automatico con convertitore di coppia a 6 marce per Vitara 1.4 Boosterjet A/T e Vitara 1.6 VVT A/T e un cambio a variazione continua per la S-Cross 1.6 VVT CVT 120 CV, sia 2WD che 4WD. In entrambi i casi il prezzo è di 1.500 euro.

Il CVT è un cambio semplice che vede l’utilizzo di una cinghia e due pulegge, le quali, variando di diametro, producono una varierà infinita di rapporti. Per intenderci, è la stessa trasmissione che viene utilizzata negli scooter proprio perché semplice e leggera. A nostro parere si tratta di una soluzione valida per auto con motore a benzina naturalmente aspirato perché assorbe poca potenza e garantisce la stessa efficienza di un cambio manuale.


PREZZI E COSTI

Ricapitolando: il cambio automatico incide sul prezzo di listino di 700 euro per Celerio, 1000 euro per Swift, 1.300 per Jimmy, 1.500 euro per Vitara ed S-Cross a benzina e 1.700 euro per Vitara ed S-Scross 1.6 turbodiesel.

Gli interventi di manutenzione programmata per un cambio automatico Suzuki si limitano alla sostituzione dell’olio a un chilometraggio che va dai 150.000 ai 170.000 km in base alla tipologia di cambio. I costi di gestione, quindi, non spaventano.