Skoda Citigo 1.0 60 CV ASG 5 porte: la prova su strada

09-Ott-2013  
  • Prova su strada Skoda Citigo ASG
  • Prova su strada Skoda Citigo ASG tre quarti posteriore lato sinistro
  • Prova su strada Skoda Citigo ASG anteriore
  • Prova su strada Skoda Citigo ASG tre quarti posteriore lato destro
  • Prova su strada Skoda Citigo ASG dettaglio leva cambio
  • Prova su strada Skoda Citigo ASG posteriore
  • Prova su strada Skoda Citigo ASG tre quarti anteriore
  • Prova su strada Skoda Citigo ASG interni
  • Prova su strada Skoda Citigo ASG dettaglio volante e strumentazione
  • Prova su strada Skoda Citigo ASG dettaglio sedili anteriori
  • Prova su strada Skoda Citigo ASG abitacolo
  • Prova su strada Skoda Citigo ASG dettaglio sedili posteriori
  • Prova su strada Skoda Citigo ASG bagagliaio
  • Prova su strada Skoda Citigo ASG profilo
DS 4

Compatta, maneggevole e ben costruita: ecco le principali caratteristiche della Skoda Citigo, citycar “gemella” di Volkswagen Up! e Seat Mii dalle quali si differenzia principalmente per alcuni dettagli estetici e per le finiture interne. La versione della nostra prova su strada è la 1.0 60 CV ASG 5 porte Elegance, quella dotata del pratico cambio robotizzato a 5 rapporti che ne aumenta il comfort e allevia lo stress nel traffico urbano.


Originale e minimalista

Il design del trio Up!, Citigo e Mii, che ha visto nascere per prima la vettura marchiata Volkswagen, è piuttosto originale, soprattutto per quanto riguarda la sezione posteriore. Un po’ più austera della Up! – la più curata delle tre –, la Citigo si presenta come una vettura dalle linee pulite e priva di fronzoli: tutto sembra essere progettato per la funzionalità senza lasciare spazio a orpelli e raffinatezze di sorta.


Interni funzionali e sedili comodi

Le finiture interne della Skoda Citigo 1.0 ASG Elegance sono spartane ma le plastiche sono ben assemblate e prive di scricchiolii. I comandi sono al posto giusto, eccetto quello del finestrino anteriore destro che è posto solamente sul bracciolo della portiera del passeggero e non è raggiungibile dal guidatore; meno grave che i passeggeri posteriori, nonostante l’esemplare della nostra prova su strada sia quello con carrozzeria a 5 porte, non possono abbassare i finestrini, essendo questi progettati per l’apertura a compasso.
I sedili con poggiatesta integrato sono comodi – spesso sulle vetture del segmento A si trovano rigidi poggiatesta in plastica non rivestita –, e comoda è anche la posizione di guida, che può essere adattata a varie stature grazie al volante e ai sedili anteriori regolabili in altezza, di serie sulla vettura in prova. I due posti per i passeggeri posteriori sono di facile accesso (grazie alle due portiere supplementeari) e adeguatamente spaziosi anche per due adulti a patto che i sedili anteriori non siano posizionati troppo indietro, mentre il bagagliaio, con una capacità che va dai 251 ai 959 litri, non è grande in termini assoluti ma è tra i più capienti del segmento (comunque non adatto a trasportare valige rigide più grandi di quelle ammesse in aereo come bagaglio a mano).


Motore brillante e parco, cambio tranquillo

Il piccolo 3 cilindri da 1.000 cc non è chiaramente un mostro di potenza nella versione entry level. I 60 CV, però, non sono mai in affanno grazie al peso contenuto della vettura (di circa 900 kg) e all’elasticità del motore, in grado di riprendere a regimi bassi e discretamente allegro ai medio alti. E si lascia apprezzare anche per le poche vibrazioni che trasmette. Piuttosto è il cambio robotizzato a non essere proprio un fulmine: capita, infatti, quando si richiede più sprint, di affondare l’acceleratore e di non ottenere un immediato feedback dal motore. Si tratta di un breve istante (non più lungo del tempo medio richiesto per cambiare con un manuale) nel quale la trasmissione scala uno o più rapporti. Tutto normale, trattandosi di un cambio robotizzato e non di un classico automatico con convertitore di coppia, rispetto al quale ha però il vantaggio di essere più leggero ed economico sia in termini di costo di realizzazione sia in termini di consumo di carburante. Nel caso in cui ci si ritrovi ad aspettare il momento giusto per affrontare un sorpasso potrebbe rivelarsi utile passare alla modalità manuale con un semplice spostamento della leva: i tempi di cambiata rimangono i medesimi ma è possibile scalare prima della manovra e tenere il rapporto inserito fino al termine della stessa, o comunque finché non si raggiunge la zona rossa del contagiri.
Alle andature tranquille la trasmissione robotizzata della Citigo ASG lavora davvero bene, cambiando a regimi bassi al fine di contenere i consumi (dichiarati inferiori dalla Casa rispetto a quelli della Citigo con cambio manuale) e mantenendo un rapporto più corto nelle discese per avere un freno motore più efficace. Durante la nostra prova su strada la Skoda Citigo 1.0 60 CV ASG ha percorso una media superiore ai 18 km/l, un valore che non si discosta troppo dai 22,7 km/l dichiarati nel ciclo di omologazione. Da segnalare che la Skoda Citigo ASG impiega 15,3 secondi nel passaggio da 0-100 km/h rispetto ai 14,4 della versione manuale, ma bisogna anche dire che il dato è alla portata di tutti proprio perché basta tener premuto a fondo il pedale dell’acceleratore: al resto pensa tutto lei. Invariata la velocità massima di 160 km/h.


Perfetta cittadina

Nel traffico urbano la Citigo 1.0 5 ASG si comporta benissimo: la sua agilità è sorprendente e il comfort offerto dal cambio automatico è un plus al quale non si vorrebbe rinunciare. Perfetta nelle manovre di parcheggio, grazie alle dimensioni contenute (3,56 metri/1,65/1,48) e alla buona visibilità in tutte le direzioni, ha una taratura delle sospensioni equilibrata che offre un discreto isolamento da buche, dossi e pavé senza causare troppo rollio in curva.
Anche fuori dalla città la Citigo non va affatto male: i rapporti lunghi del cambio le permettono di affrontare senza fatica – e senza tanto rumore nell’abitacolo, che risulta ben isolato – i tragitti autostradali a velocità da codice (al regime di 3.500 giri/min), e nei percorsi misti con saliscendi l’elastico 3 cilindri se la cava dignitosamente. La tenuta di strada è piuttosto buona, merito anche di una gommatura adeguata alle dimensioni e al peso della vettura (175/65 R14), e la stabilità è a prova di errore: la Citigo, raggiunto il suo limite, è propensa al sottosterzo e in ogni caso è sempre pronto a intervenire il controllo della stabilità (di serie su tutta la gamma) nelle situazioni d’emergenza. Il comando dello sterzo è pronto, peccato per quel volante a quattro razze dall’aspetto un po’ retrò.


Prezzo e dotazione

Il prezzo di listino della Citigo 1.0 60 CV ASG Elegance 5 porte è di 12.200 euro. Si tratta dell’allestimento top di gamma che offre una dotazione di serie completa: alzacristalli anteriori elettrici, chiusura centralizzata con telecomando, climatizzatore manuale, specchietti retrovisori regolabili e riscaldabili elettricamente, impianto audio CD/MP3 con Aux-in, sedile posteriore sdoppiabile e ribaltabile, fari fendinebbia anteriori e cerchi in lega da 14”. Sull’esemplare in prova è presente anche il sistema di infotainment Moove&Fun che fornisce i dati sulla navigazione, quelli dell’autoradio e quelli del computer di bordo in modo decisamente più chiaro e più completo rispetto a quanto non faccia il piccolo display della strumentazione. Per chi bada allo stretto necessario, la versione base della Citigo con carrozzeria a 3 porte, alla quale manca anche l’indispensabile climatizzatore in opzione a 800 euro, è in listino al prezzo di 9.180 euro.